Servizi a rischio per i disabili dopo il no del Tar al nuovo Isee
28-02-2015 14:55 - Archivio
Con il "pasticciaccio" dell´Isee come al solito ci rimettono i disabili. Che nel caos prodotto dalla recente bocciatura del Tar temono per i servizi legati all´Isee socio-sanitario, mentre il governo tace e Comuni e Regioni brancolano nel buio.
Il problema è nato con l´approvazione del decreto relativo al nuovo regolamento per il calcolo dell´indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che ha incluso nel reddito disponibile pensioni e indennità percepite a causa di una disabilità accertata. Una decisione che io, insieme al sottosegretario Franca Biondelli e ad alcune associazioni dell´handicap, abbiamo avversato da subito, ma inutilmente, e che il tribunale amministrativo del Lazio ha dichiarato illegittima.
Si legge nella sentenza:
Non è dato comprendere per quale ragione, nella nozione di reddito, che dovrebbe riferirsi a incrementi di ricchezza idonei alla partecipazione alla componente fiscale di ogni ordinamento, sono stati compresi anche gli emolumenti riconosciuti a titolo meramente compensativo e/o risarcitorio a favore delle situazioni di disabilita
Si tratta infatti di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, assegnati a chi ha bisogno ogni giorno di un aiuto e di un sostegno per vivere e soprattutto per esercitare il diritto alla "pari dignità sociale" senza limiti alla libertà e all´eguaglianza con gli altri cittadini , scandito a chiare lettere nell´articolo 3 della Costituzione.
Ora siamo in attesa della prossima mossa da parte del governo che può ricorrere al Consiglio di Stato o ammettere l´errore e correggere il tiro. In ogni caso ogni giorno è prezioso, soprattutto per le famiglie dei disabili alle prese con i Caf dove regna l´incertezza in assenza di regole certe.
"Sono a rischio l´assistenza domiciliare, gli assegni di cura, la gratuità per la frequentazione di centri diurni" spiega Simona Bellini, presidente del coordinamento nazionale famiglie disabili, che in questi giorni sta inviando a tutte le amministrazioni le richieste per fare in modo che non siano interrotti i servizi essenziali in questo periodo di transizione.
A quanto pare l´assessore alle Politiche sociali della Liguria, Lorena Rambaudi, si è già mossa in tal senso, deliberando uno stop di sei mesi grazie al quale tutto funziona come prima, e ha invitato i Comuni a fare altrettanto. Ma le famiglie aspettano impazienti una decisione.
Di buono c´è che quella del Tar è stata una "sentenza storica", come sottolinea la Bellini, "perché per la prima volta un ricorso al Tar si è trasformato in una vera e propria class action contro le iniquità che da diverso tempo si vanno riversando sui cittadini più fragili".
Ora però che la palla è tornata al governo c´è bisogno di chiarezza perché confondere gli evasori con i disabili dimostra semplicemente la distanza tra la politica e la vita reale. Dove si vive nel disagio e nella paura. È giusto sottolineare anche che, in questa battaglia, nessuno ha mai voluto mettere in dubbio la bontà dell´impegno volto a colpire furbetti ed evasori attraverso l´Isee.
Io di certo non mollerò, continuerò a combattere per i diritti e inviterei il governo a non fare alcun ricorso perché sembrerebbe un vero e proprio accanimento contro i disabili.
Il problema è nato con l´approvazione del decreto relativo al nuovo regolamento per il calcolo dell´indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che ha incluso nel reddito disponibile pensioni e indennità percepite a causa di una disabilità accertata. Una decisione che io, insieme al sottosegretario Franca Biondelli e ad alcune associazioni dell´handicap, abbiamo avversato da subito, ma inutilmente, e che il tribunale amministrativo del Lazio ha dichiarato illegittima.
Si legge nella sentenza:
Non è dato comprendere per quale ragione, nella nozione di reddito, che dovrebbe riferirsi a incrementi di ricchezza idonei alla partecipazione alla componente fiscale di ogni ordinamento, sono stati compresi anche gli emolumenti riconosciuti a titolo meramente compensativo e/o risarcitorio a favore delle situazioni di disabilita
Si tratta infatti di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, assegnati a chi ha bisogno ogni giorno di un aiuto e di un sostegno per vivere e soprattutto per esercitare il diritto alla "pari dignità sociale" senza limiti alla libertà e all´eguaglianza con gli altri cittadini , scandito a chiare lettere nell´articolo 3 della Costituzione.
Ora siamo in attesa della prossima mossa da parte del governo che può ricorrere al Consiglio di Stato o ammettere l´errore e correggere il tiro. In ogni caso ogni giorno è prezioso, soprattutto per le famiglie dei disabili alle prese con i Caf dove regna l´incertezza in assenza di regole certe.
"Sono a rischio l´assistenza domiciliare, gli assegni di cura, la gratuità per la frequentazione di centri diurni" spiega Simona Bellini, presidente del coordinamento nazionale famiglie disabili, che in questi giorni sta inviando a tutte le amministrazioni le richieste per fare in modo che non siano interrotti i servizi essenziali in questo periodo di transizione.
A quanto pare l´assessore alle Politiche sociali della Liguria, Lorena Rambaudi, si è già mossa in tal senso, deliberando uno stop di sei mesi grazie al quale tutto funziona come prima, e ha invitato i Comuni a fare altrettanto. Ma le famiglie aspettano impazienti una decisione.
Di buono c´è che quella del Tar è stata una "sentenza storica", come sottolinea la Bellini, "perché per la prima volta un ricorso al Tar si è trasformato in una vera e propria class action contro le iniquità che da diverso tempo si vanno riversando sui cittadini più fragili".
Ora però che la palla è tornata al governo c´è bisogno di chiarezza perché confondere gli evasori con i disabili dimostra semplicemente la distanza tra la politica e la vita reale. Dove si vive nel disagio e nella paura. È giusto sottolineare anche che, in questa battaglia, nessuno ha mai voluto mettere in dubbio la bontà dell´impegno volto a colpire furbetti ed evasori attraverso l´Isee.
Io di certo non mollerò, continuerò a combattere per i diritti e inviterei il governo a non fare alcun ricorso perché sembrerebbe un vero e proprio accanimento contro i disabili.