Toscana, verso il riconoscimento dell´assistente sessuale per disabili
26-01-2015 10:32 - Archivio
L´impegno nella regione e le parole del consigliere regionale del Pd Enzo Brogi: "L´assistente sessuale serve ad aiutare le persone ad afferrare qualcosa di cui hanno bisogno per natura"
24 gennaio 2015
FIRENZE - Superare pregiudizi e barriere culturali: riconoscere come una professione l´assistenza sessuale ai disabili. Una figura di ausilio all´emotività, all´affettività, alla corporeità, formata grazie a percorsi professionali specifici. Se ne è parlato ieri nel corso del convegno "Disabilità e sessualità, bisogni e risposte" (a Palazzo Bastogi, Firenze) organizzato dal gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione.
L´assistente sessuale: "Tutte le decisioni sono della persona disabile"
L´assistente sessuale? "Non è l´unica strada"
"Immaginiamo di avere una gran sete: davanti a noi c´è un bicchiere d´acqua bello fresco. Immaginiamo, però, che questo bicchiere non lo possiamo bere perché non riusciamo a prenderlo con le nostre forze. Ecco, nella sfera della disabilità, l´assistente sessuale serve proprio a questo: ad aiutare le persone ad afferrare qualcosa di cui hanno bisogno per natura - è quanto dichiara Enzo Brogi durante il convegno - La spinta ad occuparmi di questo tema mi è nata proprio dai racconti di alcuni disabili, ma anche da quelli di diversi genitori. Pertanto, presenteremo una risoluzione affinché anche in Toscana si possa aprire un percorso che vada verso il riconoscimento dell´assistente sessuale per disabili".
"Sono felice di poter affrontare un tema al quale tutti noi dovremmo porre maggiore attenzione perché riguarda il benessere psicofisico di tanti individui - ha detto Ivan Ferrucci aprendo i lavori del convegno - Anche questa iniziativa dimostra come sia costante la nostra attenzione nei confronti di tematiche importanti che interessano da vicino la vita delle persone. Quella di oggi non sarà un´esperienza isolata, ci impegniamo ad andare avanti in questa direzione". "La mia proposta di legge prevede degli step molto semplici ed efficaci: l´introduzione di un percorso formativo ad hoc per iniziare questa professione; il coordinamento e la promozione della normativa e l´istituzione di elenchi di assistenti a livello regionale. Allo stesso tempo, vogliamo definire anche alcuni requisiti per chi intende esercitare tale professione: la maggiore età, l´adempimento scolastico, l´idoneità psico-fisica e la sottoscrizione di un codice etico. Tutti elementi che se attuati permetterebbero di uscire da una giungla di irregolarità a cui purtroppo sono costretti tanti soggetti con problemi molto diversi tra loro", ha spiegato Lo Giudice primo firmatario del disegno di legge che permetterebbe di mettere le basi anche per una normativa regionale.
© Copyright Redattore Sociale
24 gennaio 2015
FIRENZE - Superare pregiudizi e barriere culturali: riconoscere come una professione l´assistenza sessuale ai disabili. Una figura di ausilio all´emotività, all´affettività, alla corporeità, formata grazie a percorsi professionali specifici. Se ne è parlato ieri nel corso del convegno "Disabilità e sessualità, bisogni e risposte" (a Palazzo Bastogi, Firenze) organizzato dal gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione.
L´assistente sessuale: "Tutte le decisioni sono della persona disabile"
L´assistente sessuale? "Non è l´unica strada"
"Immaginiamo di avere una gran sete: davanti a noi c´è un bicchiere d´acqua bello fresco. Immaginiamo, però, che questo bicchiere non lo possiamo bere perché non riusciamo a prenderlo con le nostre forze. Ecco, nella sfera della disabilità, l´assistente sessuale serve proprio a questo: ad aiutare le persone ad afferrare qualcosa di cui hanno bisogno per natura - è quanto dichiara Enzo Brogi durante il convegno - La spinta ad occuparmi di questo tema mi è nata proprio dai racconti di alcuni disabili, ma anche da quelli di diversi genitori. Pertanto, presenteremo una risoluzione affinché anche in Toscana si possa aprire un percorso che vada verso il riconoscimento dell´assistente sessuale per disabili".
"Sono felice di poter affrontare un tema al quale tutti noi dovremmo porre maggiore attenzione perché riguarda il benessere psicofisico di tanti individui - ha detto Ivan Ferrucci aprendo i lavori del convegno - Anche questa iniziativa dimostra come sia costante la nostra attenzione nei confronti di tematiche importanti che interessano da vicino la vita delle persone. Quella di oggi non sarà un´esperienza isolata, ci impegniamo ad andare avanti in questa direzione". "La mia proposta di legge prevede degli step molto semplici ed efficaci: l´introduzione di un percorso formativo ad hoc per iniziare questa professione; il coordinamento e la promozione della normativa e l´istituzione di elenchi di assistenti a livello regionale. Allo stesso tempo, vogliamo definire anche alcuni requisiti per chi intende esercitare tale professione: la maggiore età, l´adempimento scolastico, l´idoneità psico-fisica e la sottoscrizione di un codice etico. Tutti elementi che se attuati permetterebbero di uscire da una giungla di irregolarità a cui purtroppo sono costretti tanti soggetti con problemi molto diversi tra loro", ha spiegato Lo Giudice primo firmatario del disegno di legge che permetterebbe di mettere le basi anche per una normativa regionale.
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