25 Novembre 2024
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Anche la UILDM aderisce alla campagna social “No vendita, No IVA”

25-11-2024 11:10 - News
La solidarietà non sia equiparata al commercio: è questo il concetto chiave della campagna social “No vendita, No IVA” lanciata nei giorni scorsi dal Forum Terzo Settore per chiedere che nella prossima Legge di Bilancio venga mantenuto l’attuale regime di esclusione dalle partite IVA per le Associazioni. Un’iniziativa apprezzabile a cui ha aderito anche l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).
Il banner predisposto dal Forum Terzo Settore per promuovere la campagna social “No vendita, No IVA”.

Anche l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) aderisce alla campagna social “No vendita, No IVA” lanciata nei giorni scorsi dal Forum Terzo Settore per chiedere che nella prossima Legge di Bilancio venga mantenuto l’attuale regime di esclusione dalle partite IVA per le Associazioni.

Infatti, come osservato da Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore: «questa Legge di Bilancio non contiene risposte sufficienti per fronteggiare le crisi sociali in corso, né misure e sostegni per incentivare l’attività del Terzo settore, che può dare un grande contributo alla tenuta del tessuto socio-economico delle comunità e che è tra i pochi soggetti sempre attivi nel realizzare quella coesione e quell’inclusione sociale così necessarie al Paese».

Per questa ragione il Forum Terzo Settore si rivolge «ai parlamentari delle varie forze politiche, in vista della scadenza per presentare gli emendamenti alla Manovra: si faccia il possibile per migliorare il testo, dal rifinanziamento del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile al sostegno delle persone fragili. Tra le nostre proposte ve ne sono diverse che non comportano oneri per lo Stato, ma sono fondamentali per la sostenibilità del Terzo Settore, come quella per il mantenimento dell’attuale regime di esclusione dalle partite IVA per le Associazioni».

«Riteniamo incomprensibile che si obblighino le realtà di Terzo Settore a farsi carico di costi e oneri burocratici per l’apertura della partita IVA, pur rimanendo esenti dal pagamento dell’imposta: molti servizi alle persone sui territori rischiano di diminuire o addirittura scomparire a causa del nuovo regime fiscale, che entrerà in vigore da gennaio 2025 – conclude Pallucchi –. Proseguiamo dunque il nostro impegno e lanciamo la campagna social “No vendita, No IVA” per chiedere che la solidarietà non sia equiparata al commercio».

L’appello (abbinato alla campagna) “È valore sociale, non vendita. No alla partita IVA per le attività associative del Terzo Settore” è fruibile a questo link. (S.L.)



Si ringrazia l’Ufficio Comunicazione della UILDM Nazionale (Alessandra Piva e Chiara Santato) per la segnalazione.
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