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Gaza: un rapporto sulle atrocità subite dai bambini e dalle bambine con disabilità

08-10-2024 10:42 - News
Delle cortine di fumo si levano dai palazzi di Gaza distrutti da un bombardamento israeliano (fonte: InfoPal).
Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto di ricerca sulle atrocità subite dai bambini e dalle bambine con disabilità a Gaza. Il rapporto, ricco di testimonianze, evidenzia come l’assedio in corso a Gaza provochi danni sproporzionati sui/sulle minori con disabilità, che già si trovano in una situazione precaria, e sono particolarmente a rischio di danni psicologici duraturi. La ONG chiede ai Paesi alleati di Israele di condannare esplicitamente le violazioni del diritto umanitario e di sospendere i trasferimenti di armi fintantoché verranno commesse gravi violazioni delle leggi belliche, tra cui le restrizioni illegittime agli aiuti umanitari e gli attacchi agli ospedali.
Delle cortine di fumo si levano dai palazzi di Gaza distrutti da un bombardamento israeliano (fonte: InfoPal).

“Gaza: gli attacchi israeliani devastano la vita dei bambini con disabilità”, si intitola così l’articolo pubblicato lo scorso 30 settembre sul sito di Human Rights Watch (HRW), l’Organizzazione Non Governativa impegnata nella difesa dei diritti umani (il cui testo, in lingua inglese, è disponibile a questo link, tuttavia esso può essere fruito anche in lingua italiana attivando il traduttore automatico). L’articolo affronta in modo specifico le violazioni dei diritti umani subite dai bambini e dalle bambine con disabilità, e di quelli e quelle divenuti disabili a causa del conflitto israelo-palestinese. Nel testo viene presentato il rapporto di ricerca di 83 pagine prodotto da HRW proprio su questi temi, il cui titolo è: “Hanno distrutto ciò che era dentro di noi”: bambini con disabilità durante gli attacchi di Israele a Gaza (anche questo è liberamente fruibile a quest’altro link, nonché in linguaggio facile da leggere e da capire a questo ulteriore link). Si tratta di un lavoro pregevole reso ancor più prezioso dalle interviste a 20 familiari di bambini con disabilità, un bambino con disabilità e 13 operatori/trici sanitari e umanitari. Inoltre Human Rights Watch ha esaminato le cartelle cliniche di diversi bambini con disabilità e oltre 50 video e fotografie che mostrano le conseguenze degli attacchi documentati nel rapporto stesso.

Gli attacchi del Governo israeliano e il blocco illegale contro Gaza hanno inflitto profondi traumi e sofferenze ai bambini palestinesi, in particolare a quelli con disabilità, spiegano da HRW. L’uso intensivo di armi esplosive da parte dell’esercito israeliano ha causato gravi ferite, che hanno portato a disabilità permanenti e cicatrici indelebili per i bambini e le bambine di Gaza. Il rapporto documenta come i bambini che hanno acquisito una disabilità e i bambini che già avevano una disabilità a Gaza affrontino una situazione di sicurezza precaria e devono ulteriori difficoltà mentre lottano per rispettare i frequenti ordini di evacuazione dell’esercito israeliano e la mancanza di un efficace preavviso di attacchi. L’assedio in corso di Gaza, l’ostruzione illegale degli aiuti umanitari, l’uso della fame come arma di guerra e il danneggiamento e la distruzione degli ospedali causano danni sproporzionati ai bambini con disabilità, che lottano per accedere a cure e forniture mediche, ausili per l’autonomia, cibo e acqua di cui hanno disperatamente bisogno. Tutte cose che li rendono particolarmente a rischio di riportare danni psicologici duraturi.

Emina Ćerimović , direttrice associata per i diritti delle persone con disabili di Human Rights Watch, ha affermato che «Gli attacchi illegali e la negazione degli aiuti da parte dell’esercito israeliano stanno danneggiando e traumatizzando i palestinesi in tutta Gaza, ma i bambini con disabilità stanno affrontando crescenti minacce alla loro vita e sicurezza», e ritiene che «i Paesi che forniscono supporto militare a Israele dovrebbero sospendere i trasferimenti di armi finché le sue forze commetteranno gravi violazioni delle leggi di guerra impunemente, tra cui restrizioni illegali agli aiuti e attacchi agli ospedali».

Una delle testimonianze raccolte è quella di Leila al-Kafarna, madre di tre figli. La donna ha raccontato che un ordine di evacuazione israeliano ha spinto la sua famiglia a spostarsi da Beit Hanoun a Deir al-Balah, dove credeva di essere al sicuro. Invece, il 24 ottobre 2023, un attacco israeliano ha colpito il centro commerciale nel mercato centrale del campo per i rifugiati di Nuseirat, ferendo il figlio tredicenne Malek, che ha perso il braccio sinistro. Al-Kafarna ha spiegato che non c’era stato alcun preavviso per questo attacco. Racconta: «Il missile [la munizione] stava colpendo il supermercato e ho perso conoscenza. … Mi sono svegliata e tenevo ancora la mano di mio figlio, quindi ho iniziato a correre … e poi ho avuto una sensazione come se mio figlio fosse leggero, come se non ci fosse peso sul braccio. Quindi, ho guardato e non ho visto mio figlio da nessuna parte vicino a me, ed è stato allora che ho scoperto che stavo tenendo solo il suo braccio».

Anche l’UNICEF (il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) ha riferito che migliaia di bambini e bambine a Gaza hanno acquisito una disabilità a causa di ferite causate dalle armi esplosive utilizzate dal 7 ottobre 2023 (data di inizio del conflitto). Prima di allora, 98.000 bambini a Gaza avevano già una disabilità. Alcuni di quei bambini e le loro famiglie hanno descritto le difficoltà che hanno incontrato nel fuggire, soprattutto in assenza di avvertimenti preventivi o di ausili per l’autonomia, e data la pesante distruzione che hanno dovuto attraversare.

Ghazal, ad esempio, una giovane ragazza di 15 anni con paralisi cerebrale, ha detto di aver perso i suoi ausili per l’autonomia in un attacco alla sua casa a Gaza City l’11 ottobre: ​​«Ero un peso per loro [per la mia famiglia], un carico extra insieme ai loro averi. Non riuscivo a trovare alcun mezzo di trasporto. Ho rinunciato e mi sono seduta per terra in mezzo alla strada, piangendo. Ho detto loro di andare avanti senza di me».

Il blocco imposto dal Governo israeliano a Gaza, le restrizioni sugli aiuti umanitari, tra cui medicine e forniture mediche, e le severe restrizioni su chi può lasciare Gaza per le cure sono particolarmente dannose per i bambini e le bambine, compresi i bambini e le bambine con disabilità. I ​​bambini feriti che avevano urgente bisogno di cure mediche immediate hanno sopportato tempi di attesa inordinatamente lunghi e sono stati sottoposti a interventi chirurgici senza anestesia, un’esperienza che è andata ad aggiungersi al loro trauma. I bambini che necessitano di cure mediche continue sono rimasti senza accesso regolare a queste per quasi un anno.

I bambini con disabilità che necessitano di una dieta specifica sono particolarmente a rischio di malnutrizione e fame. Le restrizioni israeliane sulle forniture idriche e la distruzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza colpiscono in modo sproporzionato i bambini e le bambine con disabilità.

A complicare ulteriormente questa situazione disastrosa vi è il fatto che i bambini con disabilità devono affrontare danni psicologici dovuti alla violenza e alle privazioni che hanno subito o a cui hanno assistito, tra cui il trauma derivante dalla perdita dei genitori.

A settembre 2024, il Ministero della Salute di Gaza ha riferito che dal 7 ottobre sono stati uccisi più di 41.000 palestinesi, tra cui più di 16.750 bambini.

Sia il diritto internazionale umanitario che il diritto internazionale sui diritti umani prevedono la protezione delle persone con disabilità, compresi i bambini, durante i conflitti armati. La stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che Israele ha ratificato nel 2012, obbliga gli Stati parte ad adottare «tutte le misure necessarie», in conformità con il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale sui diritti umani, per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di conflitto armato. Il fallimento dell’esercito israeliano nel fornire procedure di evacuazione accessibili per i bambini e bambine con disabilità viola i loro diritti ai sensi della Convenzione ONU e aumenta la probabilità che subiscano ulteriori lesioni o persino che muoiano.

Adottare «tutte le misure necessarie» per garantire la sicurezza e la protezione delle persone con disabilità durante un conflitto armato comporterebbe anche l’accesso ai mezzi necessari alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali, assistenza sanitaria e ausili per l’autonomia, tutti elementi per lo più assenti a Gaza a causa del blocco.

Secondo Human Rights Watch gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, la Germania e gli altri Stati membri dell’Unione Europea, nonché altri alleati israeliani, dovrebbero condannare specificamente gli abusi israeliani che causano danni particolari ai bambini e alle bambine palestinesi, tra cui l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, l’assedio di Gaza e le restrizioni agli aiuti umanitari, nonché gli attacchi illegali agli ospedali e al trasporto medico.

Questi Governi dovrebbero adottare sanzioni mirate e altre misure per fare pressione sul Governo israeliano affinché rispetti i suoi obblighi internazionali ed in modo specifico per affrontare le esigenze dei bambini e delle bambine palestinesi con disabilità. Dovrebbero anche collaborare con le autorità palestinesi ed egiziane per identificare i bambini e le bambine con disabilità che necessitano di cure mediche all’estero e facilitare la loro evacuazione per le cure.

Gli Stati Uniti, la Germania e gli altri Paesi che continuano a fornire armi e assistenza militare a Israele rischiano di essere complici di crimini di guerra e di gravi violazioni dei diritti umani.

«Le autorità israeliane devono agire immediatamente per porre fine alle morti ingiuste, alle ferite e alle sofferenze dei bambini, in particolare di quelli con disabilità –, ha concluso Ćerimović –. I Governi dovrebbero adottare urgentemente misure per fare pressione sul Governo israeliano affinché rispetti i suoi obblighi legali per prevenire ulteriori atrocità e per garantire che i diritti dei bambini con disabilità e di tutti gli altri siano rispettati». (S.L.)
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