Sostegno scolastico: buone prassi dalla Toscana
30-07-2014 09:21 - Archivio
Una nota dell´Ufficio scolastico regionale indica correttamente alle scuole tutte le procedure per richiedere le ore di sostegno e quelle per l´assistenza all´autonomia e alla comunicazione.
Dalla Toscana, arriva un esempio di buona prassi amministrativa. Si tratta di una nota, diffusa lo scorso 29 maggio, dall´Ufficio Scolastico Regionale della Toscana in cui vengono posti in rilievo una serie di elementi positivi al fine di agevolare la richiesta di posti di sostegno. Nel documento ci sono diversi elementi da sottolineare. A partire dalla centralità del rispetto dei diritti degli alunni con disabilità: "L´inclusione degli alunni disabili - si legge nell´incipit del testo - è un valore culturale del sistema scolastico italiano, in quanto, l´istruzione è un momento prioritario dello sviluppo e della maturazione della persona".
"Con la presente nota, questa Direzione Generale, intende fornire indicazioni e scadenze che le istituzioni scolastiche sono tenute a rispettare al fine di procedere a un´adeguata assegnazione dell´organico di fatto di sostegno ma, anche, ribadire necessari adempimenti formali e sostanziali affinché i diritti costituzionali degli alunni siano garantiti". La nota poi procede poi con la corretta evidenziazione della differenza tra PEI (Piano educativo individualizzato) e PSP (Piano degli studi personalizzato). Con questo documento, infine, la Direzione Generale pone particolare attenzione sulle tempistiche e si richiede la formulazione del PEI entro il mese di giugno dell´anno precedente la frequenza. Una prassi che in molti istituti resta spesso lettera morta.
"Si tratta di un documento giuridicamente prezioso - sottolinea l´avvocato Gaetano De Luca del Servizio Legale LEDHA - utilizzabile da qualsiasi genitore per sollecitare i dirigenti scolastici a rispettare e utilizzare tutti gli strumenti previsti dalla legge". Un documento può essere utilizzato dai genitori - anche lombardi - per chiarire e confermare alcune procedure da adottare per garantire il pieno rispetto del diritto all´inclusione scolastica. Per ricordare ai dirigenti scolastici quali sono i passaggi da compiere per adempiere agli obblighi di legge. E per avvertirli sulle possibili conseguenze negative.
In un passaggio particolarmente significativo, la Direzione Generale invita di dirigenti scolastici a porre la massima attenzione e rispetto sulle procedure onde evitare che l´amministrazione possa essere portata in Tribunale dalla famiglie. "Viene anche ventilata la possibilità diretta a carico del Dirigente Scolastico per il possibile danno erariale procurato - evidenzia l´avvocato De Luca -. Si tratta di una leva giuridica determinante ed efficace. Finalmente anche il Ministero inizia a ipotizzare delle sanzioni interne a carico dei Dirigenti che non vigilano sul rispetto della normativa".
Il testo della nota dell´Ufficio scolastico regionale della Toscana
Fonte: Persone con disabilità - l´informazione sulla disabilità in Lombardia
Dalla Toscana, arriva un esempio di buona prassi amministrativa. Si tratta di una nota, diffusa lo scorso 29 maggio, dall´Ufficio Scolastico Regionale della Toscana in cui vengono posti in rilievo una serie di elementi positivi al fine di agevolare la richiesta di posti di sostegno. Nel documento ci sono diversi elementi da sottolineare. A partire dalla centralità del rispetto dei diritti degli alunni con disabilità: "L´inclusione degli alunni disabili - si legge nell´incipit del testo - è un valore culturale del sistema scolastico italiano, in quanto, l´istruzione è un momento prioritario dello sviluppo e della maturazione della persona".
"Con la presente nota, questa Direzione Generale, intende fornire indicazioni e scadenze che le istituzioni scolastiche sono tenute a rispettare al fine di procedere a un´adeguata assegnazione dell´organico di fatto di sostegno ma, anche, ribadire necessari adempimenti formali e sostanziali affinché i diritti costituzionali degli alunni siano garantiti". La nota poi procede poi con la corretta evidenziazione della differenza tra PEI (Piano educativo individualizzato) e PSP (Piano degli studi personalizzato). Con questo documento, infine, la Direzione Generale pone particolare attenzione sulle tempistiche e si richiede la formulazione del PEI entro il mese di giugno dell´anno precedente la frequenza. Una prassi che in molti istituti resta spesso lettera morta.
"Si tratta di un documento giuridicamente prezioso - sottolinea l´avvocato Gaetano De Luca del Servizio Legale LEDHA - utilizzabile da qualsiasi genitore per sollecitare i dirigenti scolastici a rispettare e utilizzare tutti gli strumenti previsti dalla legge". Un documento può essere utilizzato dai genitori - anche lombardi - per chiarire e confermare alcune procedure da adottare per garantire il pieno rispetto del diritto all´inclusione scolastica. Per ricordare ai dirigenti scolastici quali sono i passaggi da compiere per adempiere agli obblighi di legge. E per avvertirli sulle possibili conseguenze negative.
In un passaggio particolarmente significativo, la Direzione Generale invita di dirigenti scolastici a porre la massima attenzione e rispetto sulle procedure onde evitare che l´amministrazione possa essere portata in Tribunale dalla famiglie. "Viene anche ventilata la possibilità diretta a carico del Dirigente Scolastico per il possibile danno erariale procurato - evidenzia l´avvocato De Luca -. Si tratta di una leva giuridica determinante ed efficace. Finalmente anche il Ministero inizia a ipotizzare delle sanzioni interne a carico dei Dirigenti che non vigilano sul rispetto della normativa".
Il testo della nota dell´Ufficio scolastico regionale della Toscana
Fonte: Persone con disabilità - l´informazione sulla disabilità in Lombardia