Una Proposta di Legge per sanare i profili di illegittimità costituzionale del TSO
25-11-2024 10:44 - News
Il prossimo giovedì 21 novembre l’Associazione Diritti alla Follia depositerà presso la Corte di Cassazione, a Roma, una Proposta di Legge di iniziativa popolare per la riforma del trattamento sanitario obbligatorio (TSO). La decisione di depositare la Proposta ha trovato nuova ispirazione a seguito di una recente Ordinanza della Corte di Cassazione che ha evidenziato gravi violazioni dei diritti costituzionali e internazionali nella normativa attuale sul TSO. Un’illegittimità sostanziale che, a dire il vero, l’Associazione denuncia già dal 2017.
Un giovane seduto su una panchina (fonte: Inzmam Khan su Pexels).
Il prossimo giovedì 21 novembre (alle ore 10.30) l’Associazione Diritti alla Follia depositerà presso la Corte di Cassazione, a Roma, una Proposta di Legge di iniziativa popolare per la riforma del trattamento sanitario obbligatorio (TSO, il cui testo è disponibile al seguente link). Con questa iniziativa l’Associazione si propone di adeguare l’attuale disciplina del TSO psichiatrico alle disposizioni contenute nella «Costituzione italiana e agli obblighi internazionali sottoscritti dall’Italia, sanando una situazione in cui l’applicazione reale del TSO si colloca fuori dai parametri di legge».
Sono ormai diversi anni – e precisamente dal 2017 – che Diritti alla Follia denuncia i profili di illegittimità della procedura di applicazione del TSO, ora queste argomentazioni hanno trovato nuova ispirazione grazie alla recente Ordinanza n. 24124 della Corte di Cassazione che «ha evidenziato gravi violazioni dei diritti costituzionali e internazionali nella normativa attuale sul TSO», spiegano dall’Associazione (sul tema si veda anche il seguente approfondimento).
«Oggi, il TSO si trova in una condizione di illegittimità sostanziale, non garantendo i diritti fondamentali delle persone coinvolte, come il diritto all’informazione, al contraddittorio e alla difesa. La nostra Proposta mira a riportare il TSO nell’alveo della legalità, rendendolo conforme agli articoli della Costituzione italiana (artt. 2, 3,13,24, 32 e 111) e agli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani», argomentano ancora da Diritti alla Follia.
Per tali ragioni l’Associazione invita i giornalisti e le giornaliste a partecipare all’incontro del 21 novembre e a dare voce a questa iniziativa cruciale per il rispetto dei diritti umani.
Diritti alla Follia evidenzia come la propria Proposta di Legge si ispiri al lavoro pluriennale portato avanti dall’Associazione, «spesso osteggiata dal mondo psichiatrico, giudiziario e istituzionale. Questa legalizzazione del TSO psichiatrico rappresenta una riforma necessaria per sanare decenni di violazioni sistematiche dei diritti umani, oggi evidenziate anche dalla Suprema Corte la quale ha evidenziato che la normativa vigente non garantisce:
Notifiche tempestive e trasparenti del provvedimento di TSO.
Diritto al contraddittorio, per cui la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice Tutelare.
Una piena tutela legale, tramite la nomina di un avvocato, anche d’ufficio.
Effettività del controllo giurisdizionale, che deve esaminare non solo la correttezza formale, ma anche il merito del provvedimento.
Queste mancanze configurano un rischio di restrizioni arbitrarie della libertà personale, un tema che la Corte Costituzionale non potrà più eludere, anche alla luce delle raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT)».
In merito ai contenuti della Proposta, è esplicitato come essa rifletta «fedelmente le necessità emerse dal dibattito giuridico e sociale» che hanno portato ad individuare i seguenti punti fondamentali:
Notifica tempestiva e completa: obbligo di notificare in modo chiaro e immediato il provvedimento di TSO, con documenti completi e indicazione delle possibilità di opposizione.
Inserimento dello “stato di necessità” quale elemento essenziale della proposta di TSO: per giustificare l’urgenza degli interventi terapeutici sarà necessario che il medico proponente prima e il convalidante poi, certifichino in che senso le “gravi alterazioni psichiche” siano tali da configurarsi una situazione di stato di necessità ai sensi dell’art 54 del c.p.
Diritto al contraddittorio: la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare in un’udienza, anche in luoghi di degenza adeguati.
Diritto di difesa: obbligo di nominare un avvocato, d’ufficio o di fiducia.
Rafforzamento del controllo giurisdizionale: esame non solo formale, ma anche sostanziale delle condizioni del diretto interessato. (S.L.)
Per informazioni: dirittiallafollia@gmail.com
Un giovane seduto su una panchina (fonte: Inzmam Khan su Pexels).
Il prossimo giovedì 21 novembre (alle ore 10.30) l’Associazione Diritti alla Follia depositerà presso la Corte di Cassazione, a Roma, una Proposta di Legge di iniziativa popolare per la riforma del trattamento sanitario obbligatorio (TSO, il cui testo è disponibile al seguente link). Con questa iniziativa l’Associazione si propone di adeguare l’attuale disciplina del TSO psichiatrico alle disposizioni contenute nella «Costituzione italiana e agli obblighi internazionali sottoscritti dall’Italia, sanando una situazione in cui l’applicazione reale del TSO si colloca fuori dai parametri di legge».
Sono ormai diversi anni – e precisamente dal 2017 – che Diritti alla Follia denuncia i profili di illegittimità della procedura di applicazione del TSO, ora queste argomentazioni hanno trovato nuova ispirazione grazie alla recente Ordinanza n. 24124 della Corte di Cassazione che «ha evidenziato gravi violazioni dei diritti costituzionali e internazionali nella normativa attuale sul TSO», spiegano dall’Associazione (sul tema si veda anche il seguente approfondimento).
«Oggi, il TSO si trova in una condizione di illegittimità sostanziale, non garantendo i diritti fondamentali delle persone coinvolte, come il diritto all’informazione, al contraddittorio e alla difesa. La nostra Proposta mira a riportare il TSO nell’alveo della legalità, rendendolo conforme agli articoli della Costituzione italiana (artt. 2, 3,13,24, 32 e 111) e agli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani», argomentano ancora da Diritti alla Follia.
Per tali ragioni l’Associazione invita i giornalisti e le giornaliste a partecipare all’incontro del 21 novembre e a dare voce a questa iniziativa cruciale per il rispetto dei diritti umani.
Diritti alla Follia evidenzia come la propria Proposta di Legge si ispiri al lavoro pluriennale portato avanti dall’Associazione, «spesso osteggiata dal mondo psichiatrico, giudiziario e istituzionale. Questa legalizzazione del TSO psichiatrico rappresenta una riforma necessaria per sanare decenni di violazioni sistematiche dei diritti umani, oggi evidenziate anche dalla Suprema Corte la quale ha evidenziato che la normativa vigente non garantisce:
Notifiche tempestive e trasparenti del provvedimento di TSO.
Diritto al contraddittorio, per cui la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice Tutelare.
Una piena tutela legale, tramite la nomina di un avvocato, anche d’ufficio.
Effettività del controllo giurisdizionale, che deve esaminare non solo la correttezza formale, ma anche il merito del provvedimento.
Queste mancanze configurano un rischio di restrizioni arbitrarie della libertà personale, un tema che la Corte Costituzionale non potrà più eludere, anche alla luce delle raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT)».
In merito ai contenuti della Proposta, è esplicitato come essa rifletta «fedelmente le necessità emerse dal dibattito giuridico e sociale» che hanno portato ad individuare i seguenti punti fondamentali:
Notifica tempestiva e completa: obbligo di notificare in modo chiaro e immediato il provvedimento di TSO, con documenti completi e indicazione delle possibilità di opposizione.
Inserimento dello “stato di necessità” quale elemento essenziale della proposta di TSO: per giustificare l’urgenza degli interventi terapeutici sarà necessario che il medico proponente prima e il convalidante poi, certifichino in che senso le “gravi alterazioni psichiche” siano tali da configurarsi una situazione di stato di necessità ai sensi dell’art 54 del c.p.
Diritto al contraddittorio: la persona interessata deve essere ascoltata dal Giudice tutelare in un’udienza, anche in luoghi di degenza adeguati.
Diritto di difesa: obbligo di nominare un avvocato, d’ufficio o di fiducia.
Rafforzamento del controllo giurisdizionale: esame non solo formale, ma anche sostanziale delle condizioni del diretto interessato. (S.L.)
Per informazioni: dirittiallafollia@gmail.com