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"Vero sordo è il governo", a Roma in migliaia in piazza per diritti

06-12-2024 11:34 - News
"Vero sordo è il governo", a Roma in migliaia in piazza per diritti
È piena piazza Santi Apostoli a Roma, tantissime persone sono arrivate da tutta Italia per fare rumore con trombette, clacson, tamburi e fischi. Il presidente dell'Ens, Cagnazzo: "Noi persone sorde vogliamo diventare visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni"

0 - Meno discriminazioni e più accessibilità. Le persone sorde d'Italia si sono mobilitate. "Il vero sordo è il governo", si legge in uno dei tanti cartelli che indossano per rivendicare il rispetto dei loro diritti: primo fra tutti l'inclusione. È piena piazza Santi Apostoli a Roma, tantissime persone non udenti sono arrivate da tutta Italia per fare rumore con trombette, clacson, tamburi e fischi. Le loro voci tradotte in Lingua dei segni (Lis) sono assordanti. "Ho detto alla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che è il governo ad essere sordo. Ho chiesto alla ministra di diventare la nostra chiave per aiutarci a confrontarci con tutti i ministeri. Non possiamo essere ignorati. Chiediamo di istituire un tavolo tecnico operativo trasversale che ascolti l'Ens su tutti i temi insieme alle altre associazioni. Noi persone sorde vogliamo diventare visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni". Dal palco Angelo Raffaele Cagnazzo, il presidente dell'Ente nazionale sordi (Ens), parla in Lis davanti ad una folta platea.

"Dobbiamo dire che questo impegno deve essere concreto. I sordi si vedono poco, ma essere qui e usare la Lis richiama l'attenzione. Esistono tanti interventi, ad esempio- continua Cagnazzo- 50 milioni sono stati destinati alle regioni per il turismo e in ambito scolastico, ma questo non basta, ora si deve aumentare il fondo per l'assistenza alla comunicazione". Oggi la ministra per le Disabilità ha convocato alle 12 una delegazione dell'Ens. "Andiamo lì pretendendo la presenza di referenti e funzionari di altri ministeri. Il primo ministro Giorgia Meloni non ci sarà, ma ha formalizzato una delega al ministro per le Disabilità".

Dai trasporti al lavoro, in tanti ambiti le persone sorde si sentono escluse. "Abbiamo chiesto al ministero dei Trasporti di togliere le attuali limitazioni alle patenti speciali per persone sorde. Chi ha un residuo uditivo può guidare i mezzi pesanti, chi è completamente sordo no. Ma siamo competenti a farlo- dice il presidente di Ens- Negli altri Paesi europei è già possibile, perché sopperiamo con la nostra grande capacità visiva. A Genova ho avuto modo di parlare con il ministro Salvini, poi sono stato rimpallato nel ministero più volte, ma è una tipica dinamica il dover combattere con l'amministrazione italiana. L'Ens è accompagnato da altre associazioni e chiediamo di sbloccare questa proposta che consente alle persone sorde di guidare i mezzi pesanti. Si possono predisporre delle segnalazioni luminose, l'inclusione può essere totale e noi possiamo fare i conducenti di questi mezzi di trasporto". Cagnazzo parla di discriminazioni: "Mi è capitato di aver perso un volo aereo e dovevo telefonare al numero preposto per poter prenderne un altro. Non potendolo fare mi sono sentito dire: 'Trova qualcuno che può farlo per te'. Mi sono dovuto rivolgere a un interprete. Le persone sorde non possono essere discriminate".

Al ministero della Salute viene rivolta la richiesta sui Lea: "Il fine ultimo è la comunicazione. I Lea prevedono sussidi obsoleti- afferma- il nomenclatore sia adeguato e standardizzato su tutto il territorio italiano". Al ministero dell'Interno, invece, si chiede "di togliere le limitazioni per le persone sorde straniere che hanno bisogno di acquisire il permesso di soggiorno e la cittadinanza italiana. Attualmente sono sottoposte a dei test in lingua italiana scritta, ma come possono farli? Ci sono persone che non riescono a parlare e a scrivere e per questo motivo non ottengono la cittadinanza italiana e il permesso di soggiorno. Bisogna garantire i diritti. Si devono fare test adeguati anche in Lis- avverte il presidente di Ens- Non c'è bisogno del Parlamento, non serve la legge, basta cambiare le disposizioni".

Sul riconoscimento della Lis, legge n. 69 del 2021, l'Ens chiede un riadeguamento per svolgere i test in qualsiasi realtà privata ma adeguata. "L'Università può avere dei limiti nella specificità della Lis, una lingua naturale e per noi è importante che gli interpreti sappiano trattarla con naturalezza", aggiunge Cagnazzo. "Se uno di voi dovesse entrare in Parlamento- domanda il presidente di Ens- chi garantirà l'accessibilità attraverso dei servizi di interpretariato adeguati? Chiediamo che anche l'Ens possa tornare a fare i corsi di interpretariato. Il Consiglio universitario nazionale ha dato un parere negativo, ma il ministro Locatelli mi ha detto che stanno cercando di superare questo limite per permettere anche ai privati di erogare i corsi. A noi interessa essere cittadini al pari degli altri. Ora siamo cittadini di serie C, vogliamo essere inseriti nella vita sociale, civile e politica come tutti".

Sul lavoro "la nostra battaglia prevede la richiesta di un 1% di quote per il collocamento riservato alle persone sorde. Esiste un fondo- ricorda Cagnazzo- perché se una datore di lavoro deve assumere una persona con disabilità preferirà chi non ha limiti di comunicazione, temendo che assumere una persona sorda significhi assumere anche un interprete. Ci sono tantissimi disoccupati tra noi, fatichiamo ad essere inseriti perché con una persona sorda non si può parlare. Le altre associazioni godono del 7% di quote riservate e non vogliono rinunciare all'1%. Ho chiesto a Locatelli di intervenire sulla legge 68 del 1999, chiediamo un intervento più forte. Quando ci si rapporta alla Lis si vede e si scopre la sordità. Possiamo usare più canali comunicativi. Possiamo scrivere e parlare".

L'Ens in questa battaglia per i diritti cercherà "il supporto di tutti i partiti. Siamo qui per essere osservati dal governo", conclude il presidente. Sul palco si sono poi alternati esponenti della maggioranza e dell'opposizione. Da Elly Schlein, leader del Pd, alla deputata di Fdi, Augusta Montaruli. "Vi vediamo molto bene- dice Schlein- e porteremo avanti le giuste istanze perché la società non può non vedere i diritti di tutti. L'articolo 3 della Costituzione parla di uguaglianza e di rimozione degli ostacoli, e la politica ha il dovere di farlo. Abbiamo presentato degli emendamenti importanti alla Manovra per aumentare l'indennità di comunicazione. Non può dipendere da dove sei nato il tipo di sostegno che ricevi".

Montaruli è qui, invece, "per metterci la faccia. Sono dentro Fdi, che è al governo. So quello che voi ci chiedete perché sono tante le vostre richieste. Nel 2021 abbiamo approvato il riconoscimento della Lis ed è stato difficile. Tutti chiedete un aumento dell'indennità di comunicazione, ma non si può chiedere ora. Da parte nostra c'è un impegno, ma si fa quello che si può fare: proviamo a cambiare la legge sull'ingresso delle persone sorde nel mondo del lavoro, perché la disparità in tema di lavoro rispetto alle altre associazioni è troppo forte. C'è già una proposta al ministero del Lavoro- conclude- dopo la manifestazione dovete tornare qui per avviare un percorso concreto". (DIRE)
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