L’Italia alle Paralimpiadi di Parigi: 2 medaglie e 10 vittorie più che a Tokyo
17-09-2024 14:21 - News
Un risultato secondo solo a quello delle Paralimpiadi di Roma 1960, superando per numero di medaglie vinte l’edizione di Tokyo 2020 (71 contro 69), ma con ben 10 vittorie in più rispetto ai Giochi in Giappone: è l’esito della spedizione azzurra alle Paralimpiadi di Parigi, certamente sperato, ma niente affatto scontato. Primattore assoluto il nuoto con 37 medaglie complessive di cui 16 d’oro, polverizzando ogni record precedente, ma anche, dato particolarmente significativo, allori conquistati per la prima volta in discipline quali il taekwondo e il sollevamento pesi
Ndiaga Deng, Domiziana Mecenate, chiusura Parigi 2024
Ndiaga Deng e Domiziana Mecenate sono stati i portabandiera dell’Italia durante la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Parigi
Un risultato secondo solo a quello delle Paralimpiadi di Roma 1960, svoltesi in tutt’altro momento storico e sociale, superando per numero di medaglie vinte l’edizione di Tokyo 2020 (71 contro 69), ma con ben 10 vittorie in più rispetto ai Giochi in Giappone: è il felice esito della spedizione azzurra alle Paralimpiadi di Parigi, conclusesi ieri, 8 settembre, un esito certamente sperato, ma niente affatto scontato.
Primattore assoluto il nuoto con 37 medaglie complessive di cui 16 d’oro, polverizzando ogni record precedente, ma anche, dato particolarmente significativo, allori conquistati per la prima volta in discipline quali il taekwondo e il sollevamento pesi.
Avevamo lasciato Lettori e Lettrici il 6 settembre, riferendo dell’ottimo inizio della nona giornata dei Giochi di Parigi, con la medaglia d’oro dell’“eterna” Assunta Legnante nell’atletica leggera (lancio del peso F12) e con quella di bronzo di Carlotta Ragazzini nel tennistavolo (singolare WS3).
Quella giornata è poi proseguita con altri due trionfi proprio nel tennis tavolo, grazie al giovane Matteo Parenzan nel singolare S6 e a Giada Rossi altra ex paziente dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola di cui ci eravamo occupati nelle scorse settimane. Quindi il bronzo nel sollevamento pesi (categoria fino a 72 chili) vinto da Donato Telesca, una prima assoluta per l’Italia, come dicevamo in precedenza.
Dalla piscina, infine, un’ulteriore pioggia di medaglie è giunta dai “soliti noti”, già protagonisti nelle giornate precedenti, vale a dire Simone Barlaam, oro nei 100 farfalla S9, Stefano Raimondi, argento nei 100 dorso S10, Antonio Fantin, argento nei 400 stile libero S6 e Alberto Amodeo, bronzo nei 100 stile libero S8.
Altre tre vittorie in piscina ha portato poi la decima giornata del 7 settembre, ancora con Stefano Raimondi nei 200 misti SM10, portando il bilancio personale di questo atleta a ben 5 medaglie totali (4 d’oro); a primeggiare, inoltre, è stato Alberto Amodeo nei 100 farfalla S8 e a conclusione delle gare natatorie, la splendida Staffetta 4×100 mista stile libero, con Stefano Raimondi, Giulia Terzi, Xenia Francesca Palazzo e Simone Barlaam. Ancora Giulia Terzi, infine, ha vinto la medaglia di bronzo nei 50 farfalla S7.
In altre discipline già agli onori delle cronache, Sara Morganti ha bissato il bronzo vinto in precedenza nell’equitazione, aggiudicandosi la medaglia d’argento nel freestyle grado I, mentre nel ciclismo un altro secondo posto è arrivato dalla staffetta mista H1-5, con Federico Mestroni, Mirko Testa e un altro atleta paralimpico “eterno” quale Luca Mazzone, già portabandiera della cerimonia d’apertura dei Giochi.
E da ultima, ma non ultima, una gara tra le più attese, ma dall’esito forse più dolceamaro, quella dei 100 metri femminili T63 dell’atletica leggera. La speranza era quella di bissare lo splendido podio tutto italiano di Tokyo ed era quanto stava accadendo, prima della caduta di Ambra Sabatini che ha ostacolato anche la compagna di squadra Monica Contrafatto. Alla fine, quindi, dopo avere vinto anche a Londra 2012 e a Rio de Janeiro 2016 ed essere stata medaglia d’argento a Tokyo, Martina Caironi ha concluso la propria ineguagliabile carriera con un’altra medaglia d’oro, mentre a Monica Contrafatto, nonostante la caduta, è andato il bronzo. Dopo la grande delusione, la giovane Ambra Sabatini avrà certamente tempo di rifarsi nelle gare dei prossimi anni.
24 medaglie d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo: questo, dunque, il bilancio finale degli atleti e delle atlete d’Italia a Parigi, con il sesto posto nella classifica generale delle nazioni, a una sola medaglia d’oro dal Brasile, senza dimenticare i 26 quarti posti, e i tanti importanti piazzamenti nelle varie gare, tutti all’insegna di grandi prestazioni, con un degno riconoscimento da parte del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), che proprio alle due più giovani atlete classificatesi al quarto posto (Domiziana Mecenate nel nuoto e Ndiaga Deng nell’atletica leggera) ha voluto assegnare il ruolo di portabandiera nel corso della cerimonia di chiusura di ieri, 8 settembre.
Le Paralimpiadi dello sport hanno consegnato all’Italia tantissime vittorie, ora prosegue l’impegno quotidiano per arrivare a vincere, come è stato scritto, le “Paralimpiadi dei diritti” e quelle per una nuova cultura sulla disabilità. (Stefano Borgato)
Un ringraziamento particolare al CIP (Comitato Italiano Paralimpico) per averci fornito giorno dopo giorno, in tempo reale, tutti i risultati delle varie discipline. Anche in questa occasione, suggeriamo per altro di consultare (a questo link) uno spazio dedicato alla storia del movimento paralimpico internazionale e italiano fino ad oggi.
Ndiaga Deng, Domiziana Mecenate, chiusura Parigi 2024
Ndiaga Deng e Domiziana Mecenate sono stati i portabandiera dell’Italia durante la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Parigi
Un risultato secondo solo a quello delle Paralimpiadi di Roma 1960, svoltesi in tutt’altro momento storico e sociale, superando per numero di medaglie vinte l’edizione di Tokyo 2020 (71 contro 69), ma con ben 10 vittorie in più rispetto ai Giochi in Giappone: è il felice esito della spedizione azzurra alle Paralimpiadi di Parigi, conclusesi ieri, 8 settembre, un esito certamente sperato, ma niente affatto scontato.
Primattore assoluto il nuoto con 37 medaglie complessive di cui 16 d’oro, polverizzando ogni record precedente, ma anche, dato particolarmente significativo, allori conquistati per la prima volta in discipline quali il taekwondo e il sollevamento pesi.
Avevamo lasciato Lettori e Lettrici il 6 settembre, riferendo dell’ottimo inizio della nona giornata dei Giochi di Parigi, con la medaglia d’oro dell’“eterna” Assunta Legnante nell’atletica leggera (lancio del peso F12) e con quella di bronzo di Carlotta Ragazzini nel tennistavolo (singolare WS3).
Quella giornata è poi proseguita con altri due trionfi proprio nel tennis tavolo, grazie al giovane Matteo Parenzan nel singolare S6 e a Giada Rossi altra ex paziente dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola di cui ci eravamo occupati nelle scorse settimane. Quindi il bronzo nel sollevamento pesi (categoria fino a 72 chili) vinto da Donato Telesca, una prima assoluta per l’Italia, come dicevamo in precedenza.
Dalla piscina, infine, un’ulteriore pioggia di medaglie è giunta dai “soliti noti”, già protagonisti nelle giornate precedenti, vale a dire Simone Barlaam, oro nei 100 farfalla S9, Stefano Raimondi, argento nei 100 dorso S10, Antonio Fantin, argento nei 400 stile libero S6 e Alberto Amodeo, bronzo nei 100 stile libero S8.
Altre tre vittorie in piscina ha portato poi la decima giornata del 7 settembre, ancora con Stefano Raimondi nei 200 misti SM10, portando il bilancio personale di questo atleta a ben 5 medaglie totali (4 d’oro); a primeggiare, inoltre, è stato Alberto Amodeo nei 100 farfalla S8 e a conclusione delle gare natatorie, la splendida Staffetta 4×100 mista stile libero, con Stefano Raimondi, Giulia Terzi, Xenia Francesca Palazzo e Simone Barlaam. Ancora Giulia Terzi, infine, ha vinto la medaglia di bronzo nei 50 farfalla S7.
In altre discipline già agli onori delle cronache, Sara Morganti ha bissato il bronzo vinto in precedenza nell’equitazione, aggiudicandosi la medaglia d’argento nel freestyle grado I, mentre nel ciclismo un altro secondo posto è arrivato dalla staffetta mista H1-5, con Federico Mestroni, Mirko Testa e un altro atleta paralimpico “eterno” quale Luca Mazzone, già portabandiera della cerimonia d’apertura dei Giochi.
E da ultima, ma non ultima, una gara tra le più attese, ma dall’esito forse più dolceamaro, quella dei 100 metri femminili T63 dell’atletica leggera. La speranza era quella di bissare lo splendido podio tutto italiano di Tokyo ed era quanto stava accadendo, prima della caduta di Ambra Sabatini che ha ostacolato anche la compagna di squadra Monica Contrafatto. Alla fine, quindi, dopo avere vinto anche a Londra 2012 e a Rio de Janeiro 2016 ed essere stata medaglia d’argento a Tokyo, Martina Caironi ha concluso la propria ineguagliabile carriera con un’altra medaglia d’oro, mentre a Monica Contrafatto, nonostante la caduta, è andato il bronzo. Dopo la grande delusione, la giovane Ambra Sabatini avrà certamente tempo di rifarsi nelle gare dei prossimi anni.
24 medaglie d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo: questo, dunque, il bilancio finale degli atleti e delle atlete d’Italia a Parigi, con il sesto posto nella classifica generale delle nazioni, a una sola medaglia d’oro dal Brasile, senza dimenticare i 26 quarti posti, e i tanti importanti piazzamenti nelle varie gare, tutti all’insegna di grandi prestazioni, con un degno riconoscimento da parte del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), che proprio alle due più giovani atlete classificatesi al quarto posto (Domiziana Mecenate nel nuoto e Ndiaga Deng nell’atletica leggera) ha voluto assegnare il ruolo di portabandiera nel corso della cerimonia di chiusura di ieri, 8 settembre.
Le Paralimpiadi dello sport hanno consegnato all’Italia tantissime vittorie, ora prosegue l’impegno quotidiano per arrivare a vincere, come è stato scritto, le “Paralimpiadi dei diritti” e quelle per una nuova cultura sulla disabilità. (Stefano Borgato)
Un ringraziamento particolare al CIP (Comitato Italiano Paralimpico) per averci fornito giorno dopo giorno, in tempo reale, tutti i risultati delle varie discipline. Anche in questa occasione, suggeriamo per altro di consultare (a questo link) uno spazio dedicato alla storia del movimento paralimpico internazionale e italiano fino ad oggi.